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Riccione, ecco il futuro nel turismo

Gli imprenditori della località balneare di Riccione credono ancora nello sviluppo della città e delle sue imprese, comprese le strutture ricettive e sono pronti ad investire.

Futuro a Riccione, nuovi progetti turistici

Che a Riccione ci siano molte persone pronte ad effettuare investimenti lo si è capito dopo che è uscito il bando dell’amministrazione comunale relativo alla presentazione di manifestazioni di interesse nella zona strategica compresa fra la ferrovia e la spiaggia. Al 24 maggio scorso, data dell’ultima di scadenza, sono pervenute 22 progetti, accompagnati dal relativo business plan. Segno he c’è molto interesse a Riccione e le persone ci credono nello sviluppo della città e delle imprese.

Basta sapere che le proposte arrivate in Municipio prevedono per ciascuna area investimenti di almeno cinque milioni. Non è difficile immaginare che a breve-medio termine, nel territorio, si apriranno cantieri per un valore complessivo di almeno 110 milioni. Si prevede che, nel giro di qualche anno, l’offerta turistica sarà completamente rinnovata. Non solo hotel Riccione 2 stelle, bensì altre strutture turistiche innovative che, per ora, sono solamente sotto forma di progetto.

Che cosa fare a Riccione

Riccione è senza dubbio la più celebre località balneare della Riviera Adriatica. L’ampia capacità ricettiva è rivolta ad ospitare il turista in strutture di ogni tipologia e categoria.

Dagli hotel ai campeggi, passando per gli RTA e gli appartamenti, la clientela sarà rapita dalla cordialità e dalla disponibilità degli operatori per un soggiorno all’insegna del relax grazie alle numerose aree verdi, piste ciclabili, spiagge sabbiose, e passeggiate lungo i viali in cui sono presenti boutique di alta moda, sfavillanti gioiellerie e negozi di ogni genere.

Una piccola curiosità riguardo l’origine del nome. Deriverebbe da una parola greca, ma risalirebbe al periodo dell’occupazione bizantina . Archeion sarebbe un pianta, la lappa: essa cresce spontaneamente nelle zone di spiaggia al di fuori degli stabilimenti. Un tempo, quando il litorale era deserto, questo vegetale doveva essere presente in abbondanza e il litorale di Arciùn ne era sicuramente tappezzato.

Come investire a Riccione

I sopra citati progetti sono stati presentati il 19 ottobre presso la Sala del Consiglio Comunale della città turistica. Mentre a Rimini le manifestazioni di interesse per il Parco del Mare sono top secret, a Riccione è stato possibile conoscere quali soggetti privati hanno avuto intenzione di investire. Tra i progetti importanti: Riccione Terme, campeggi, e aree urbane in zona turistica, le quali hanno un estremo bisogno di interventi di riqualificazione e di rigenerazione perché di degrado o per rinnovare il territorio.

Tutti questi investimenti, soprattutto dal punto di vista territoriale e strutturale, sono stati favoriti

dalla nuova legge urbanistica regionale, entrata in vigore il 1 gennaio di quest’anno.

La legge prevede che entro tre anni dalla sua entrata in vigore, i Comuni debbano avviare il procedimento di redazione della nuova strumentazione urbanistica sostitutiva che ha il suo fulcro nel piano urbanistico generale. In attesa del Pug, i Comuni hanno il dovere di promuovere la presentazione di proposte di accordi operativi per dare immediata attuazione da parte delle previsioni contenute nei vigenti Psc pubblicando un avviso pubblico per la presentazione delle manifestazioni di interesse.

Futuro di Riccione, investimenti dei privati

Il secondo step è l’approvazione da parte del consiglio comunale di una delibera di indirizzo per determinare criteri di priorità, i requisiti e i limiti in base ai quali valutare la rispondenza all’interesse pubblico delle proposte presentate. Solo a questo punto i privati potranno stipulare degli accordi operativi.

Riccione è fra quei comuni che hanno stipulato con la Regione una convenzione per essere fra gli enti sperimentatori dei nuovi percorsi stabiliti da questa legge urbanistica. Entro il 31 dicembre 2019, Riccione dovrà presentare il nuovo Pug e andrà a sostituire tutti gli strumenti urbanistici esistenti.

L’innovazione sta in percorsi burocratici e operativi molto più snelli e nella possibilità di concretizzare, in tempi molto più brevi, l’obiettivo di recuperare e valorizzare aree di pregio della città per rilanciarle e credere nel futuro turistico della città.

Redazione:
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